Arnaldo Nesti (14 marzo 1932 – 24 agosto 2024)

Obituary, by Leo Lestingi  – Arnaldo Nesti (14 marzo 1932 – 24 agosto 2024)

Una grave perdita, quella del grande sociologo della religione Arnaldo Nesti, il “padre” di questa disciplina in Italia, scomparso all’età di 92 anni nella sua casa di Firenze, proprio alla vigilia della trentunesima edizione della “Summer School on religion” di San Gimignano, la sua creatura forse più conosciuta e frequentata, ideata e diretta da lui sin dal 2002. Nato a S. Pietro Agliana (PT), nel dopoguerra, influenzato da Giorgio La Pira, vivrà la fine del mondo rurale e le trasformazioni di quello ecclesiale e religioso. Dal 1956 al 1963 Nesti è incaricato di dirigere a Pistoia il Centro di Studi Sociali, frequentando nel contempo la Cittadella della Pro Civitate Christiana di Assisi.

Si trova, poi, coinvolto nel Sessantotto e nel post-Concilio. Laureatosi nel 1967 con una tesi sul pensiero religioso di Antonio Gramsci (pubblicata nello stesso anno), cura l’edizione de L’altra Chiesa in Italia (1970), un testo pesantemente attaccato dalle autorità ecclesiastiche; e per salvaguardare la propria libertà di pensiero e di ricerca, abbandona più tardi il ministero presbiterale dedicandosi allo studio dei fenomeni sociali e religiosi, con riferimento al mondo rurale e al radicamento del comunismo nella società, occupandosi anche di questioni latino-americane. Nesti è stato titolare della cattedra di Sociologia presso l’Università di Firenze dal 1972 al 2002, maestro e mèntore di una schiera di studiosi che, sotto la sua guida, si sono affermati nel campo della ricerca socio-religiosa.

Ha diretto la rivista di studi e documentazione “IDOC Internazionale” e ha fondato la rivista “Religioni e società” tuttora attiva; ha insegnato anche in America Latina, in Messico, e in Spagna, ed è stato per lungo tempo coordinatore della sezione di sociologia della religione della Società italiana di Sociologia (AIS); ha diretto fino all’ultimo il Centro internazionale di studi sul religioso contemporaneo (CISRECO) e le International Summer School on Religion di San Gimignano e della Badia di Passignano.

Molto vasta è la sua bibliografia. Per brevità indichiamo solo alcuni testi d’interesse soprattutto storico-religioso e fenomenologico, come Il religioso implicito (Janua 1985), Il silenzio come altrove (Borla 1989), I labirinti del sacro (Borla 1993), Per una mappa delle religioni mondiali (Firenze University Press) e Multiculturalismo e pluralismo religioso fra illusione e realtà: un altro mondo è possibile?. a cura di  (Firenze University Press 2006).

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Come breve nota personale aggiungerò che incontrai Arnaldo a Firenze nel suo Dipartimento a metà di Via Cavour nella prima metà degli anni Ottanta, dove ebbi più di una volta occasione di intervenire su temi di carattere storico-religioso, partecipai a quasi tutte le sue iniziative, in particolare il convegno sugli studi religiosi in Italia, cui furono invitati Tullio Tentori, decano dell’antropologia culturale italiana, e il mio Maestro Ugo Bianchi, fui uno dei primi abbonati di “Religioni e società”, al quale contribui con un articolo-cronaca nel 1990 e un  Ricordo di Ioan Petru Culianu (1950-1991) nel 1993, grazie anche all’aiuto generoso dell’allora Vice-direttore Pietro de Marco. Successivamente, lasciata Firenze, ebbi modo tuttavia di partecipare ad alcune delle Summer School a Passignano, e nel 2005 anche di parlare a seguito del suo invito sul tema Multiculturalismo e pluralismo religioso fra illusione e realtà: un altro mondo è possibile?, i cui Atti sono menzionati sopra.

Autore di un libro importante e innovatore per l’ambiente italiano, Il religioso implicito, Nesti accettò con entusiasmo la proposta di redigere la voce “Implicit religion” nella Enc. of Religion  (2005), di cui ero allora co-editor. Alla breve lista data sopra, nell’ambito di una produzione impressionante,  non posso non aggiungere un libro che si colloca al crocevia tra storia delle religioni, politica e folklore: Gesù socialista, una tradizione popolare italiana, Torino, Editrice Claudiana, 1974, un testo memorabile, come mi ricordava stamane Carlo Prandi, di lui quasi coetaneo e compagno di battaglie alla storica “IDOC Internazionale”, Quindicinale di documenti, studi, attualità, rassegne sulla liberazione politica e religiosa dell’uomo in una prospettiva mondiale.

Requiesce in pace, Arnalde.

Giovanni