“LED ZEPPELIN ESOTERICI”: PAGE & PLANT COME PORTA VERSO LA CONOSCENZA ALCHEMICA NEL SAGGIO DI ALBRILE

Inserito da Redazione Cinemonitor | Mar 4, 2024 | Libri

“Led Zeppelin esoterici. Visioni e allucinazioni dagli alchimisti agli psichedelici” di Ezio Albrile (Mimesis edizioni) è il libro che non ti aspetti. Parte da uno dei gruppi cardine dell’hard rock per allargare lo sguardo nel tempo e nello spazio, tracciando un percorso nella cultura alchemica fino alle esperienze lisergiche di fine anni Sessanta. Ne abbiamo parlato con Albrile.

Con il “pretesto” dei Led Zeppelin, dischiudi una disamina colta e informatissima sull’alchimia e sull’antropologia delle religioni. Qual è il percorso logico che ha portato allo schema narrativo del tuo saggio?
Ezio Albrile: Ormai da tanti anni mi occupo di problemi storico-religiosi al confine di ellenismo e religiosità orientali, nonché il loro riverbero all’interno della cultura Occidentale; m’è sembrato quindi logico espandere il discorso sino al cuore della modernità. Certamente – visto che è il tuo ambito di studio – ti verrà in mente la teoresi di Lyotard oppure l’odierna transmedialità del mio amico Paolo Bertetti…

“Led Zeppelin esoterici” è il tipico saggio che si dichiara come studio summa. Qual è il tuo percorso e in che modo credi che la scelta dei Led Zeppelin fosse quella giusta per far avvicinare il lettore curioso ad una bacino di conoscenze “arcane”?
E.A.: Sì, come accennavo, il mio spazio primario di ricerca è la storia religiosa del mondo antico; in particolare ho approfondito in tanti saggi e diversi libri il “fenomeno gnostico”, cioè un dualismo in cui il mondo era ritenuto una contraffazione, uno scimiottamento della vera realtà, quella inafferrabile del vero Dio, il Theos agnostos, il “Dio inconoscibile”, ignoto. Penso quindi che lo gnosticismo, con la sua visione radicale e antagonista dell’esistenza, unito a fascinazioni anche magico-astrologiche, sia uno degli argomenti più efficaci per raccontare ed interpretare l’arte e la musica del grande gruppo inglese. Non bisogna poi dimenticare come lo stesso Jimmy Page non ha mai fatto mistero della sua passione per il mondo esoterico, in particolare per l’opera di Aleister Crowley,il noto mago e poeta britannico.

L’alchimia, la psichedelia e il complottismo sono tre lenti attraverso cui analizzi la band di Page & Plant per restituirne, di fatto, un ritratto inedito che mette insieme suggestioni letterarie e pittoriche che hanno sedimentato nel loro modo di scrivere e immaginare una nuova via alla musica e alla coscienza di sé. Possiamo parlare di questo?
E.A.: Sì, certo, l’ermetismo alchimico, nella sua disciplina e pratica, implicava una trasformazione, una rinascita a “nuova vita”, una palingenesi; la cultura underground e la psichedelia hanno di fatto anche loro rappresentato una trasformazione, o perlomeno un tentativo sia sociale che individuale in tal senso; ciò m’è parso inoltre parecchio frainteso dai media – penso al film di Barbet Schroeder, More (del 1969) in cui le droghe psichedeliche erano ritenute un anello di una ineluttabile catena fatta di sostanze psicoattive e autodistruttive. Il complottismo contemporaneo, poi, è in qualche modo legato a questa sconfitta, al mancato cambiamento: prova ne è che esso s’è rivelato seguire i moduli espressivi dell’antico gnosticismo, nei miti che descrivevano il mondo segretamente governato dai diabolici Arconti, entità aliene creatrici della realtà fittizia in cui vive l’uomo; il complottismo appare quindi come una versione “secolarizzata” di tutto ciò, dove i Rettiliani – cioè i potenti che opprimono il genere umano – hanno preso il posto degli Arconti gnostici..

La cultura underground, che nasce dall’incontro tra musica e sostanze psicoattive, ha una valenza politica oltreché religiosa che investe il mondo angloamericano, oltreoceano è sufficiente pensare ai Grateful Dead. Perché questo aspetto “politico” interessa più l’oltreoceano che il vecchio mondo?
E.A.: Il “vecchio mondo” è da sempre stato ancorato al cattolicesimo, perlomeno sino al XVI sec. data dello scisma protestante, che però in Europa si diffuse a macchia di leopardo. Trovò però terreno fertile oltreoceano dove costituì la base religiosa delle nuove colonie. A ragione Max Weber parlerà di “etica protestante e spirito del capitalismo”, proprio perché i termini della riforma luterana, con il legare la fede alle opere, riducono il fenomeno religioso a fatto “politico”. Creo sia questa una delle ragioni a far sì che nel mondo angloamericano, l’agire individuale e sociale abbia sempre un riflesso politico.

LED ZEPPELIN ESOTERICI: PAGE & PLANT COME PORTA VERSO LA CONOSCENZA ALCHEMICA NEL SAGGIO DI EZIO ALBRILE